domenica 8 agosto 2010

TUTTO QUELLO CHE C' E' DA SAPERE SULLA BREMBATESE 2010-11

PRIMA PUNTATA


Con il raduno e l’inizio degli allenamenti fissati per il prossimo 17 agosto avrà ufficialmente il via la nuova avventura della Brembatese nel campionato di promozione.

Negli ultimi giorni, nei panni di tifoso più che in quelli di cronista, ho importunato più volte il d.s. Marco Del Prato per essere aggiornato sulla situazione della squadra ed avere qualche importante anticipazione. La mia insistenza è stata alla fine ampiamente ripagata con una piacevole serata in cui ho potuto parlare a lungo con lo stesso d.s., il Presidente Panseri e mister Ottolenghi. Da questo incontro è nata una lunga intervista collettiva che cercherò ora di riassumere per soddisfare la curiosità di tutti gli addetti ai lavori e dei sostenitori gialloblù.

Gli argomenti sono tanti e considerata la mia proverbiale … sinteticità dovreste sistemarvi bene in poltrona e prendervi un paio di ore libere. Forse è troppo anche per il più fedele dei miei quattro lettori e quindi pubblicherò l’articolo in tre puntate. Questa è la prima, lunedì e martedì le successive.

Presidente, direttore sportivo ed allenatore riuniti allo stesso tavolo offrono la ghiotta opportunità di una valutazione a 360 gradi del mondo Brembatese, situazione quanto mai interessante nel mezzo di un estate in cui se ne sono sentite e dette di tutti i colori : rinuncia alla categoria, possibili fusioni, smembramento della squadra, fino all’ipotesi estrema del fallimento !

La prima domanda al Presidente Panseri è diretta quanto, in apparenza, banale; ma serve subito a mettere i puntini sulle i : Allora, Presidente : la Brembatese c’è ancora ?

P.: La Brembatese c’è eccome ! Non nego il momento difficile, che peraltro coinvolge molte società a livello provinciale e non solo la nostra, ma siamo pronti ad iniziare con rinnovato entusiasmo la nuova avventura con un duplice obiettivo : sistemazione dei conti economici e salvezza.

Ma allora tutto quanto si è sentito ? Solo voci, cattiva informazione o cos‘ altro ?

P.: Di voci e di parole se ne sono sentite tante, fa parte del gioco. Quello che conta è quello che ho già scritto sul nostro sito qualche giorno fa. Iscrizione della prima squadra e di 9 formazioni giovanili ai rispettivi campionati di appartenenza più ‘gioca-gol’ e scuola calcio per i più piccoli.

Quindi non è vera nessuna delle notizie cui accennavamo all’inizio ?

P.: L’unica notizia che ha un fondamento è quella di una proposta (ricevuta, non fatta) di una fusione da parte di una società di categoria superiore. La proposta è stata analizzata come era giusto che fosse. Avrebbe avuto anche risvolti positivi da un punto di vista economico, di strutture e quant’ altro ma è durata lo spazio di un mattino. Ci siamo riuniti con i più stretti collaboratori ed ha immediatamente prevalso la volontà di proseguire con i nostri mezzi. Ci sembrava assurdo gettare al vento il lavoro fatto negli ultimi anni, specie a livello di settore giovanile. Inoltre ci sembrava quasi di tradire il nostro paese privando la squadra di una sua precisa identità.

Accennava prima al duplice obiettivo stagionale. Sbaglio o è vera l’impressione che lei tenga più al primo che al secondo ?

P.: Non vorrei essere frainteso. Come tutti tengo nella massima considerazione il traguardo sportivo ma per raggiungere quello ho delegato il direttore sportivo ed il mister. Io mi devo occupare in primis di far quadrare i conti. Troppe società hanno vissuto negli anni scorsi al di sopra dei loro mezzi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti con decine di squadre fallite a partire dalla serie B, passando per la ‘strage’ in serie C e D fino a scendere nelle nostre categorie. Quindi la sopravvivenza economica è la base per ottenere poi il risultato sul campo.

Non sono un contabile ma la riflessione è semplice : per quadrare il bilancio o entrano più soldi o si deve tirare la cinghia. Mi da un premio se indovino che è la seconda l’ipotesi giusta?

P.: Che intuito ! Se mi serve un aiuto come contabile so a chi rivolgermi ! Scherzi a parte (anche perché c’è poco da ridere..) il momento è particolarmente impegnativo. La crisi economica generale non poteva non avere effetti anche sul calcio. Si fa fatica a trovare nuovi sponsor, quelli ‘vecchi’, a cui va tutto il mio ringraziamento, non sempre riescono a garantire lo stesso aiuto fornito in passato. Gioco forza bisogna incidere sul versante uscite. Da qui la rinuncia, anche dolorosa, a qualche pezzo da novanta; il direttore sportivo ha avuto preciso mandato di allestire una squadra con un occhio alle esigenze tecniche ed uno al bilancio; ai giocatori è stato chiesto uno sforzo supplementare e una limitazione dei rimborsi spese.

La società è stata sola in questo periodo o lei si sente di ringraziare qualcun altro ?

P.: E’ chiaro che in prima battuta i maggiori problemi abbiamo dovuto risolverli al nostro interno. Devo anche ringraziare l’Amministrazione Comunale che ci è stata vicina in diversi modi.

E i giocatori come hanno reagito ? Non penso abbiano stappato bottiglie di spumante !

P.: Ovviamente no, però ho avuto dalla grande maggioranza risposte molto positive. Hanno mostrato di capire che le cose stanno cambiando, che bisogna darsi un limite altrimenti il giocattolo si rompe. Non ci sono stati particolari problemi anche perché hanno riconosciuto che da parte della società gli impegni, magari con qualche ritardo, sono stati sempre onorati fino in fondo

E il settore giovanile risente allo stesso modo della crisi ?

P.: Qui il discorso è diverso. La quota di iscrizione versata dai genitori riesce quasi completamente a coprire le spese. Il numero elevato di formazioni testimonia la vitalità del settore che è in grado quindi di ‘auto-alimentarsi’. Le spese sono più contenute. Insomma : sono due mondi diversi..

Quindi almeno sul fronte ragazzi tutto ok ?

P.: In questo caso esco dal ruolo di ‘amministratore’ ed esprimo il mio principale rammarico di carattere sportivo : quello di non avere nessuna formazione che partecipa a campionati regionali. Ci siamo andati vicini molte volte, ci siamo anche iscritti ad una graduatoria per possibili ripescaggi ma senza esito. E’ il fiore all’occhiello che mi piacerebbe ottenere per dirmi completamente soddisfatto. Oltre tutto questa mancanza ci penalizza in termini di ‘appeal’ nei confronti di altre squadre. Non parlo di Tritium o Pontisola la cui storia ed il cui blasone giustificano da sole l’interesse di alcuni nostri ragazzi (e relativi genitori..) ma di formazioni del nostro stesso livello che tuttavia spendono con successo la carta del campionato regionale per convincere al trasferimento alcuni nostri validi elementi.

Capisco il suo punto di vista ma non si intristisca : mi sembra che i risultati degli ultimi anni siano stati oltre modo positivi.

P.: Concordo nella maniera più assoluta. Qualche campionato vinto; quasi tutte le formazioni nei primissimi posti dei rispettivi gironi; un buon numero di ragazzi dei paesi limitrofi che chiedono di venire a Brembate. Mi sembra siano dati che parlano da soli e testimoniano gli sforzi della società e l’ottimo lavoro di Coffetti, dei suoi collaboratori e di tutti gli allenatori delle varie categorie.

Torniamo alla formazione maggiore. Bilancio della cosiddetta campagna acquisti non tanto in termini economici ma di prospettive per l’ottenimento del secondo degli obiettivi stagionali, la salvezza.

P.: Siamo qui in tre. Perché intervista solo me ? Come detto prima per quel compito ho delegato il d.s. ed il mister, per cui…

Fine della prima puntata.

A domani per l’intervista al mister.

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